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Palazzo Venezia - sec.XV

Il solido Palazzo Venezia di Roma, affacciato su Piazza Venezia, nei pressi del Monumento Nazionale a Vittorio Emanuele II, fu voluto da Pietro Barbo, cardinale di San Marco e futuro papa Paolo II. Costruito tra il 1455 e il 1464 come residenza del cardinale, restò di proprietà pontificia fino al 1564 e da quel momento fu residenza degli ambasciatori della Repubblica di Venezia, a cui seguirono quelli di Francia e d’Austria.

L’Italia, nel 1916 rivendicò il palazzo destinandolo a sede museale e nel 1929 Benito Mussolini lo scelse come sede del capo del governo e fino al 1943 vi riunì il Gran Consiglio del Fascismo. Architettonicamente, il complesso costituisce l’affermazione a Roma del modello dello stile rinascimentale di Leon Battista Alberti, riscontrabile soprattutto nella pianta rettangolare che verte sul cortile porticato. All’interno di Palazzo Venezia sono ospitate le collezioni del Museo di Arti applicate ed ancora oggi è utilizzato come spazio di allestimento per mostre temporanee.



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